Il match di Bergamo tra Atalanta e Napoli non segna soltanto il ritorno sulla panchina azzurri di Walter Mazzarri, ma anche l'ennesimo incrocio tra i due tecnici. Una storia iniziata nel 2007 in Liguria durante i derby della lanterna, con Giampiero Gasperini all'esordio in A sponda Genoa e Mazzarri giunto su quella blucerchiata, dopo la miracolosa salvezza ottenuta l'anno precedente con la sua Reggina.

Ma la storia tra i due è fatta anche di sliding doors, con un curioso retroscena del presidente Aurelio De Laurentiis, rivelato qualche anno fa ai microfoni di Sky: "L'Atalanta è una squadra che rispetto molto, Gasperini è un grandissimo allenatore, ho ancora un contratto firmato nel mio ufficio del 2011 o 2013 prima di rinnovare Mazzarri per altri due anni, è stato bravo col Genoa e bravissimo con l'Atalanta, ha toppato con l'Inter ma evidentemente è difficile lavorare in grandi club dove la proprietà non ha un contatto diretto con l'allenatore".

Una stima nei confronti del tecnico di Grugliasco che lo aveva messo in lizza per la panchina azzurra anche questa estate, prima che la scelta ricadesse su Rudi Garcia.

Mazzarri e Gasperini: i precedenti

In totale sono 14 le sfide tra i due mister, tutte in Serie A, con un bilancio leggermente favorevole al tecnico orobico che ha ottenuto 6 successi contro i 5 del diretto concorrente, 3 le volte in cui si sono spartiti la posta.

Nel 2020 la sfida fu fatale al tecnico di San Vincenzo, sconfitto dal rivale in un drammatico 0-7 con cui l'Atalanta umiliò i granata allo stadio Olimpico Grande Torino. Fu quello il penultimo atto dell'avventura di Mazzarri alla corte del presidente Cairo, una partita che segnò irrimediabilmente la squadra che una settimana dopo perse a Lecce e spinse il presidente ad esonerare l'allenatore, nonostante un settimo posto ottenuto nella stagione precedente.

Altra musica per Gasperini che con la sua Atalanta nel 2021, proprio contro il Cagliari di Mazzarri, otteneva la vittoria numero 200 della sua carriera da allenatore.

È del 2022 l'ultimo precedente tra i due, con Mazzarri vittorioso a Bergamo per 2-1 col Cagliari, una vittoria che però non servì ai sardi ad evitare a fine stagione la retrocessione.

Da tecnico del Napoli Mazzarri ha affrontato l'Atalanta in sei occasioni in Serie A, con 3 vittorie 2 sconfitte ed un pari, ottenuto in trasferta grazie al gol del 1-1 messo a segno dal Matador Cavani nei minuti di recupero. L'unica vittoria in trasferta è stata ottenuta in occasione della prima sfida della serie, grazie ad una prodezza di Quagliarella e un gol da azione d'angolo di Pazienza, per lo 0-2 finale. Nell'ultima sfida giocata a Bergamo, vittoria di misura degli orobici con gol del centrocampista cileno Carlos Carmona.

Atalanta e Napoli: i precedenti

Sono invece 17 (14 in A e 3 in Coppa Italia) i precedenti tra Atalanta e Napoli con il Gasp sulla panchina nerazzurra, così distribuiti: 7 vittorie Napoli, 2 pareggi e 8 vittorie per l'Atalanta. Bergamaschi quindi avanti nel conteggio totale, ma rifacendoci solo al campionato il Napoli guida con una vittoria di vantaggio (7 vs 6), mentre è in perfetto equilibrio il computo dei match al Gewiss Stadium, con 4 vittorie a testa negli 8 precedenti.

Napoli che, con Spalletti in panchina, ha raccolto l'intera posta in palio nelle ultime due partite giocate a Bergamo, con Elmas grande protagonista ed autore in entrambi gli incontri del gol finale.

Ultima vittoria interna per gli uomini di Gasperini nella stagione 2020/21, quando sconfissero per 4-2 gli azzurri allenati da Rino Gattuso. Un Napoli falcidiato dagli infortuni, con 7 assenze e una panchina composta essenzialmente dai giovani della primavera, che crollò nella seconda parte del match sotto i colpi di uno scatenato Muriel e compagni.

Una sfida mai banale

Una partita non banale dunque, contro un ambiente quanto mai ostile non solo alla squadra, ma all'intera città di Napoli. Una sfida tra due società che negli anni, attraverso logiche di sostenibilità, hanno ottenuto grandi risultati mettendo il gioco al centro del progetto, con attestati di stima piovuti da tutta Europa. Sfida che rievoca sensazioni nostalgiche, soprattutto per quelli che hanno vissuto gli anni di Mazzarri. Anni che hanno proiettato il Napoli in una dimensione internazionale, con i tre tenori a spaventare le big europee nella prima, indimenticabile, partecipazione alla Champions League.

Ma oggi si riparte da Bergamo anche per confermare e consolidare il proprio status. Per provare a mettere da parte i primi mesi di una stagione che ha ancora tanto da offrire. Per dimostrare che quanto fatto nella passata stagione non è il frutto casuale di un insieme di coincidenze. E si può fare tutto questo anche con un occhio al passato, perché chi ignora il proprio passato non sarà mai proiettato verso il futuro.

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