Prima di qualsiasi considerazione sugli asset dell’Inter bisogna partire da una premessa: il club nerazzurro è quello che ha vinto di più in Italia nelle ultime 3 stagioni con 1 scudetto, 2 Supercoppe Italiane ed 1 Coppa Italia e nessun altro club italiano ha fatto meglio.

Così come anche in ambito europeo ci sono stati risultati degni di nota come la finale di Europa Leauge raggiunta con Conte nel 2020 (l’Inter non faceva una finale europea dalla storica notte di Madrid di 10 anni prima) e le due qualificazioni  consecutive agli ottavi di Champions che mancavano dalle edizioni 11/12 e 12/13, dai tempi di Moratti.

A livello di risultati sportivi possiamo quindi ragionevolmente dire che l’Inter sia stata la miglior squadra italiana degli ultimi 3 anni senza timore di smentita, si può dire altrettanto dal punto di vista gestionale e di prossimo futuro?

Analizzando gli asset interisti si nota subito l’abbondanza di giocatori in scadenza il 30 giugno visto che sono ben nove di cui solo 2 con un diritto di riscatto (Acerbi e Bellanova); per gli altri 7, l’Inter dovrà tentare una trattativa individuale per il rinnovo oppure sostituirli con un esborso economico (e le risorse sono poche). Tra i giocatori persi a zero spicca il caso di Milan Skriniar, perno della difesa nerazzurra da più di un lustro che si svincolerà a parametro zero e da luglio sarà un giocatore del Psg. L’Inter così non solo dovrà inevitabilmente sostituirlo, ma ricaverà ben 0€ dal suo trasferimento: un disastro gestionale per un club dalle fragili finanze. Tra gli altri giocatori in scadenza 30/6 ci sono casi meno gravi e casi più gravi come quello di Skrinjar (o quello di Lukaku), ma è certo che l’Inter in questi mesi dovrà lavorare a ritmo serrato per cercare di rimanere competitiva. Le rogne però non finiscono qui perché ovviamente va data attenzione anche ai contratti in scadenza 2024 per evitare bis del caso “Skriniar” ed in questo caso ci sono 4 giocatori con questa scadenza: due sono Darmian e Mkhitaryan che però essendo over 34 non destano particolari problemi, gli altri due sono però Calhanoglu e soprattutto Alessandro Bastoni, due perni della rosa nerazzurra. L’Inter dovrà lavorare notevolmente per cercare di rinnovare i loro contratti e se ciò non dovesse accadere probabilmente la società meneghina dovrà pensare ad una cessione, visto che altri casi “Skriniar” sarebbero una mazzata dal punto di vista economico. Gli altri membri della rosa (tra cui i pezzi pregiati come Barella e Lautaro Martinez) sono invece blindati fino al 2026 quindi non ci sono particolari problemi sul loro conto, ma la sensazione è che Marotta ed Ausilio avranno parecchio da fare per cercare di mantenere competitiva la rosa nerazzurra, anche se in queste condizioni economiche ci appare molto complicato.

Insomma, i nerazzurri sono ancora temibili nel presente e meritano rispetto per i risultati conseguiti nell’ultimo triennio, ma la sensazione è che ora serviranno scelte forti ed in controtendenza rispetto alla gestione economica degli ultimi due anni per rimanere competitivi