Prima dei lauti cenoni, festosi pranzi, e di intraprendere il canonico giro delle sette chiese - in stile vagante The Walking Dead - per casa di parenti e amici, per dispensare auguri di buon anno, mi sembra doveroso distribuirne altrettanti ai maggiori artefici del panorama calcistico italiano dell’anno che sta per terminare.

Auguri a Rosario D’onofrio, una di quelle identità che il bel paese ci ha ormai abituato a riprodurre regolarmente. In effetti non capiremo mai come abbia celato così minuziosamente la sua duplice identità all’Aia e ricoprire il ruolo di procuratore nazionale: un corriere della droga che indaga sulle irregolarità altrui è un ossimoro quasi impossibile da poter emulare. Un’impresa ardua, alla ‘only the brave’. Mica è una roba facile? Ci vuole arte e ingegno solo nel poterla pensare. Un Narcos di nuova generazione, un 4.0 della logistica moderna, giusto per intenderci. No, perché la faccenda è davvero “affascinante” e va avanti da marzo del 2020, quando, per intenderci, noi tutti restammo chiusi in casa per limitare il propagarsi della pandemia, D’Onofrio - ormai in procinto di entrare nell’associazione arbitri sotto la presidenza Nicchi - distribuiva carichi pregni di marijuana e stupefacenti vari nell’hinterland milanese. Per le consegne si presentava in alta uniforme, mica un Tricche e Ballacche qualsiasi, rigorosamente prestata da un ex collega, in quanto l’Esercito, a suo tempo, lo sospese per motivi disciplinari. L’Esercito se ne accorse che qualcosa non andava. Loro sì. Per l’Aia c’è voluta l‘indagine della procura milanese per spezzare il legame che si era venuto a creare. Della serie “Pe me tu ‘si catena, pé l’ate si Maria” (tratto dal film Il camorrista).

Auguri vivissimi ad Alfredo Trentalange, il quale - dopo i proficui suggerimenti del presidente della FIGC - ha deciso di dimettersi dall’incarico di presidente AIA. Sì, perché l’ex fischietto piemontese - in base alle indagini svolte dal procuratore federale della stessa FIGC, Giuseppe Chiné - non solo sarebbe stato l’artefice della nomina di Rosario D’Onofrio ma anche di aver contattato telefonicamente la Commissione Disciplinare Nazionale per non assumere nuove iniziative contro lo stesso Rambo de noantri. Inoltre, avrebbe omesso di intraprendere azioni volte ad accertare i reali requisiti professionali del sig. Rosario D’Onofrio. D’altronde, perché meravigliarsi? Trentalange è stato anche colui che appena insediatosi al vertice dell’AIA aveva reintegrato Paolo Bergamo - designatore ai tempi di Calciopoli assieme a Pairetto - nei quadri dell’associazione ma, anche in quel caso, fu stoppato dal presidente federale Gravina.

A proposito, potevamo non fare gli auguri di buon anno al presidente della FIGC, Gabriele Gravina? Non potevamo esimerci, dato che lo scorso anno è stato ‘vittima’ di numerose incomprensioni. La cena organizzata in quel di Torino con un numero ristretto di presidenti (6) delle squadre di serie A fu predisposta per parlare di calcio. In effetti, a pensarci, non vedo cosa ci sia di male: perché invitare i restanti 14 dato che si occupano di saponette e schiume da bagno? Perché mettere in imbarazzo i restanti alla tavola rotonda? I panni sporchi, magari con le saponette di cui prima, si lavano in famiglia. Lo stesso Gravina, durante il mese di dicembre, ha dichiarato che il circo mediatico che si è venuto a creare intorno alla faccenda si è basato su puerili illazioni e che ha la coscienza pulita, in quanto, anche in passato ne avrebbe fatte diverse altre, senza porsi problemi. La procura ricostruendo la vicenda si è espressa in merito dichiarando che il tema del vertice si basava su come “salvare la serie A dalla crisi economica”. A questo punto la domanda (Lubrano docet) nasce spontanea: come mai queste riunioni non hanno impedito tutte queste nefandezze che ogni anno siamo costretti a subire? Ai posteri l’ardua sentenza.

Auguri consortili alla Consob, che in pieno stile del “come se fosse Antani” ha dovuto chiedere conto di presunti accordi e rinvii di una parte degli stipendi ai giocatori della Juventus durante il lockdown del 2020; inoltre, ha dovuto indagare anche su 15 plusvalenze le cui operazioni realizzate prima della fine del medesimo campionato in data 30 giugno 2020. La Consob ha contestato alla Juventus di aver contabilizzato operazioni separate e distinte che sarebbero state da considerare come unitarie, il club, inoltre, avrebbe dovuto iscrivere maggiori costi e una passività, o quantomeno un accantonamento e un fondo rischi, in relazione al personale tesserato nel bilancio al 30 giugno 2020. Da “Tanto la supercazzoliamo” a “Tanto glie faccio er cucchiaio” è un attimo.

Auguri a chi ancora si diletta con i paragoni tra calciatori, specie per coloro che pensavano di aver avuto il migliore tra le proprie file. Lionel Messi è finalmente diventato campione del mondo con la sua Argentina, una squadra che dalle nostre parti riteniamo forse anche un po’ nostra. Non solo per i trascorsi di Diego qui a Napoli, ma perché siamo due etnie che hanno molto in comune: passione, calore, altruismo, ma soprattutto umiltà. Se domandassero allo stesso Messi di paragonarsi a Diego Armando Maradona la sua risposta sarebbe una grossa grassa risata.

Auguri a Luciano Spalletti, perché il suo compito da qui alla fine della stagione è di una difficoltà notevole. Siamo tra di noi e possiamo parlarne liberamente: questo non è più uno scudetto da dover vincere, bensì uno scudetto da non poter perdere. Un primato importante - specie qui a Napoli - è un fardello pesante da dover portare. Di certo non abbiamo le dovute competenze per dare suggerimenti al tecnico azzurro, riponiamo la semplice speranza che l’allenatore toscano non abbia l’indole gattopardiana, perché noi non abbiamo dimenticato di aver dilapidato la corsa al titolo dello scorso anno, con gestioni quantomeno discutibili contro Fiorentina, Roma e ad Empoli. Già, ad Empoli. Di certo non si pretende che vada tutto alla perfezione, ma che il prosieguo della stagione sia radicato su quanto è già stato seminato e che non si dia adito ad esperimenti o prese di posizione che - ad oggi - potrebbero solo nuocere a questo gruppo.

Auguri ad Aurelio De Laurentiis che in questo marasma generale scaturito dalle note indagini della procura milanese non ha mostrato altezzosità, né lasciato trapelare il proprio ego per la sua virtuosa gestione del calcio Napoli. E a dire il vero ne avrebbe avuto ben donde, dato che la società azzurra è un’evidente e chiara dimostrazione di una sana e genuina conduzione aziendale, al cospetto di ricavi nettamente inferiori a quelli dei top club. A noi piace questa versione di Aurelio De Laurentiis, placido, pacato e razionale, ci vantiamo di avere una società dai target professionali bilanciati, oculati, ma soprattutto onesti, anche perché in caso contrario saremmo tra i primi a pubblicarne le eventuali malefatte. Da questo punto di vista non si fanno sconti a nessuno. Gradiremmo vantarci anche di un presidente che salvaguardi sempre la voce di Napoli, sia quella presente che quella passata, accantonando definitivamente le pregresse - e discutibili - dichiarazioni, lasciando trasudare un definitivo sodalizio tra la figura del presidente e il suo popolo.

Del 2022 narriamo anche la parte melanconica, la quale, però, ricordiamo con immenso affetto, stima e devozione.

Un forte abbraccio alla famiglia Mihajlovic, un uomo tutto d’un pezzo - sia in campo che nella vita - il quale pur estraniandosi dalle idee e dalle folli gesta di un dittatore (Arkan) non ne ha mai rinnegato la pregressa amicizia. Questa - al paese mio - si chiama coerenza. Cari familiari, siate orgogliosi di aver condiviso il vostro vissuto con un uomo come Sinisa.

Un altro grande uomo che ci ha lasciato troppo presto è stato il caro Gianni Di Marzio. Una vita all’insegna del calcio, sia come allenatore - con l’indimenticabile promozione del Catanzaro nella massima serie e a Napoli con una qualificazione in Coppa Uefa, che come talent scout: capace di attraversare il mondo per scovare giovani sconosciuti alla stragrande maggioranza dei media ma non al sua immensa competenza calcistica. Maradona, Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic, sono solo alcuni dei nomi che sono stati resi noti al grande calcio grazie a lui. Un abbraccio grande Gianni, ovunque tu sia.

Un caro abbraccio anche alla famiglia di Mario Sconcerti, del quale non abbiamo sempre condiviso opinioni e considerazioni sul calcio nostrano, ma che abbiamo sempre stimato per la competenza e per le raffinate doti di scrittura che lo hanno contraddistinto come un esemplare professionista del panorama giornalistico nazionale.

Prima del suo avvento il numero dieci era un semplice numero da affiggere dietro una maglietta di un calciatore, lui ne ha scolpito il pregio e la gloria. “O Rey”, la Perla Nera del calcio, colui che ha regalato a questo sport le origini dell’eleganza, dello stile e della raffinatezza. Della sua epoca il più forte, chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare porterà con sé un dono inestimabile. Edson Arantes do Nascimento: meravigliosamente Pelé.

E infine, un augurio speciale - rigorosamente a voi e famiglia - dalla redazione di NapoliNetwork.com, la quale vedrà sorgere, fra poche settimane, l’alba dei suoi primi due mesi di vita. Questo gruppo ha un brutto difetto, quello di raccontare sempre la realtà dei fatti, di non inventarsi mai nulla. Questo è davvero un bel guaio per chi vuole percorrere questa strada. I futuri pubblicisti che ne fanno parte hanno il vizio di non guardare in faccia a nessuno, ma vi posso assicurare che lo faranno sempre con la massima professionalità, etica e competenza che li caratterizza. Giusto per dare forma e contenuti del lavoro prodotto da questi ragazzi vi snocciolo qualche numero: nel primo (quasi) mese di vita (11/11/2022-31/11/2022) abbiamo esordito con 1.341 utenti, 2.107 sessioni e 5.629 pagine lette. Ma è stato dicembre il mese che non ci aspettavamo. Circa 2.000 follower su Twitter e 27.000 su Facebook. Per quanto riguarda i dati del sito, sono stati decuplicati: 18.022 utenti, 23.801 sessioni e 56.057 pagine visitate. Numeri impressionanti, considerando la messa online poco più di un mese fa, ma sinonimo del lavoro che stiamo svolgendo e che continueremo a svolgere, sempre in nome di quanto descritto in precedenza. L'auspicio, grazie anche al vostro aiuto, è quello di decuplicare ancora tali numeri e riuscire a portare non solo contenuti ancora più frequenti sul portale, ma di allargarci anche alle altre piattaforme. Nel 2023, già nel primo mese, introdurremo per i nostri lettori e affezionati anche i Podcast fruibili su Spotify e Spreaker.

Auguri di buon principio.

“Salutandovi indistintamente”, i fratelli Napoli Network (che siamo noi).