A Salerno, migliore in campo Rudi Garcia
Il Napoli vince il derby contro la Salernitana. 0-2: Raspadori e Elmas. All'Arechi, gli uomini di Rudi Garcia mettono in piedi una partita solida. Nel primo tempo la chiave tattica è la vicinanza tra gli attaccanti. Il tecnico scolla Kvaratskhelia e Politano dalla fascia e li posiziona tra le linee in una sorta di albero di natale. Ne giova la manovra offensiva e Giacomo Raspadori, ancora in gol al termine di un'azione nata da una riaggressione alta e da un ritmo che i granata seppur vogliosi faticano a sostenere.
Principi di gioco chiari e non prevedibili. La Salernitana fatica a leggere la posizione degli avanti azzurri, perde i punti di riferimento e se li vede sbucare dappertutto. A centrocampo Lobotka recupera un'infinità di seconde palle e smista il gioco con naturalezza ritrovata. Il suo compagno di reparto, Anguissa, ancora lontano dalla sua forma migliore. Impreciso in costruzione e pigro nell'occupazione degli spazi, al camerunense va la palma del peggior in campo per gli azzurri.
Nel secondo tempo gli azzurri abbassano i ritmi e la Salernitana prende fiducia. Ma gli uomini di Inzaghi non riescono a sorprendere l'attenta difesa azzurra. Ordinato Rrahmani, coraggioso e combattivo Ostigard che conferma l'affidabilità vista nelle precedenti apparizioni. Bene anche Olivera: molto attento e sempre propositivo.
Il Napoli costruisce diverse occasioni per chiuderla, ma il divario non aumenta. Arrivano i cambi. Raspadori per Simeone. Kvaratskhelia per Elmas. Il macedone parte male. Non riesce a trovare posizione e sbaglia qualche appoggio di troppo. Poi su l'ennesima ripartenza, punta l'area e con un tiro a giro preciso nell'angolino batte un ottimo Ochoa.
Partita sempre in pugno. L'idea di accentrare gli esterni ha sballato i piani di Inzaghi. Quello dell'Arechi è il Napoli più vicino alle idee di Rudi Garcia. Diranno che a Salerno si deve vincere e basta. Il Napoli lo ha fatto bene. Scegliendo quando far male. Bravi tutti.