Con l'Italia che è riuscita a strappare il pass per i prossimi Europei, si è conclusa l'ultima sosta per le Nazionali dell'anno 2023. Ora è il tempo di rituffarsi sui campionati nazionali. Nuovo corso in casa Napoli con il ritorno di mister Walter Mazzarri, che ha preso il posto di Rudi Garcia. L'avventura del tecnico nativo di San Vincenzo partirà subito con il botto: Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus, tutte da affrontare di seguito nei prossimi 14 giorni. Stasera (ore 18) al Gewiss Stadium di Bergamo, il primo vero esame per capire se Mazzarri è riuscito ad entrare immediatamente nella testa dei calciatori, al di là della grande curiosità sulle scelte di formazione e sulle prime indicazioni tecnico-tattiche.

La nuova era mazzarriana

Dopo il suo insediamento sulla panchina azzurra, il nuovo tecnico dei partenopei si presenta al match odierno dopo aver condotto solamente otto sedute di allenamento. Il lavoro è stato molto intenso almeno fino a martedì: sedute aerobiche con e senza attrezzi, circuiti di forza in palestra e resistenza. Pur non avendo tutti gli effettivi a disposizione, si è approfittato della sosta per caricare nei primi giorni, visto che il nuovo preparatore Giuseppe Pondrelli sa bene che non potrà più farlo nelle prossime settimane a causa dei tanti impegni ravvicinati.

Da mercoledì, infatti, il volume e la frequenza del lavoro è notevolmente calato. Si è passati alla fase 2, con esercizi di rapidità ed esplosività per arrivare nel modo più brillante possibile alla partita. Tanto impegno e sudore sul campo ma anche fuori: Mazzarri ha tenuto delle vere e proprie interviste private di circa 30-35 minuti con i calciatori (alcune ancora da completare), mentre nella giornata di ieri, con tutto il gruppo a disposizione, ha fatto il primo vero discorso generale toccando tantissimi punti sia caratteriali che motivazionali. L'obiettivo iniziale del mister sarà quello di trasferire i suoi codici di gioco alla squadra, ma anche dare un'anima ed un'identità chiara e ben riconoscibile. Un team che lotta e non molla mai fino alla fine. Pensare da collettivo e non da singolo.

Analisi Atalanta e scelte Napoli

La squadra allenata da Gasperini ha un assetto di gioco ben consolidato, sia in fase di possesso che di non possesso. Gli orobici amano aggredire, anche con i tre centrali di difesa, in ogni zona del campo in modo intenso e con duelli uomo su uomo. Non è raro trovare il difensore centrale di destra in marcatura sulla mezzala sinistra avversaria. In costruzione, invece, si fa affidamento su tre calciatori: Koopmeiners, Ederson e Lookman. L'olandese è uno che si abbassa spesso sul lato destro di campo per farsi servire ed iniziare la manovra. Il suo movimento avvia l'attacco di Scalvini che si alza arrivando quasi fino all'area di rigore per occupare quello spazio. Il brasiliano fa lo stesso, così come Lookman ama ricevere il pallone sulla metà campo per girarsi rapidamente e strappare in velocità verso la porta.

Attenzione pure ai rifornimenti diretti su Scamacca, che è bravo a difendere palla spalle alla porta per poi scaricare sulle corsie laterali, altre due zone di campo sempre ben sfruttate dagli uomini del Gasp. Probabile formazione: il modulo iniziale dovrebbe essere il 3-4-2-1: Carnesecchi tra i pali, difesa a tre composta da Scalvini a destra, Djimsiti al centro, Kolasinac a sinistra. Centrocampo a quattro con Koopmeiners ed Ederson in mezzo. Dubbi sulle corsie esterne: se Ruggeri (occhio ai suoi cross) dovesse recuperare e scendere regolarmente in campo sulla sinistra, Zappacosta agirà sulla destra. In caso contrario quest'ultimo verrà dirottato a sinistra con Hateboer dall'altro lato. Lookman e Pasalic, molto probabilmente, saranno i due trequartisti dietro la prima punta Scamacca.

In casa Napoli, pochi spifferi provenienti dal Konami Center in vista di stasera. Lo stesso Mazzarri ha dichiarato apertamente di non voler dare dei vantaggi ad un tecnico navigato come Gasperini. Sul piano delle scelte di formazione, si possono ipotizzare diversi ballottaggi ancora aperti. Meret, Zielinski ed Osimhen sono stati convocati. Lo stesso Anguissa, che è tornato solo ieri, farà parte della spedizione in terra bergamasca e potrebbe scendere regolarmente in campo. Visto che è la prima partita di Mazzarri, quindi non esiste uno storico da cui attingere, non si può escludere davvero nulla, neanche un possibile impiego di Juan Jesus (provato anche da terzino sinistro nel test contro la Juve Stabia) di fianco a Rrahmani. Il brasiliano, infatti, conosce già perfettamente i meccanismi e le particolari richieste del tecnico soprattutto la fase difensiva.

Se Meret e Zielinski hanno maggiori possibilità di scendere in campo, su Osimhen invece il discorso è diverso: per il nigeriano sembra essere pronto un piano già ben stabilito, con l'obiettivo di lanciarlo a gara in corso per sfruttare eventuali ripartenze a campo aperto, ancor di più se il risultato dovesse già sorridere agli azzurri. La titolarità da inizio gara per il ruolo di prima punta se la giocano Raspadori e Simeone. L'italiano sembra favorito, con lui in campo c'è la possibilità di tirare fuori i centrali orobici ed attaccare gli spazi alle loro spalle. Kolasinac, particolarmente, è un difensore che attacca l'avversario in modo sempre aggressivo, facendosi attirare tanto dai movimenti sulla trequarti e lasciando spesso degli importanti buchi dietro di sé. Situazione importante da attenzionare con cura per avere i migliori vantaggi possibili.

Possibile piano gara

Restando al piano gara, è lecito attendersi un Napoli veloce e rapido nel fraseggio, con l'obiettivo di mandare a vuoto quante più volte possibile la forte pressione dei calciatori atalantini. Superare la prima linea di pressing (spesso composta da cinque uomini) anche con verticalizzazioni immediate sarebbe davvero fondamentale, per sviluppare poi l'attacco offensivo alla porta di Carnesecchi. Ci si attendono delle risposte anche sul piano caratteriale: l'augurio che tutti i tifosi azzurri si fanno è quello di vedere una squadra attenta, ordinata e sempre concentrata, pronta a lottare insieme fino alla fine. Mazzarri ha lavorato molto su questo aspetto. Siamo certi che andrà proprio così.

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